L'Alpago


L'Alpago si apre alla vista del visitatore come un ampio anfiteatro di monti i cui piedi sono lambiti dal lago di S.Croce, conosciuto in tutta Europa dagli appassionati di surf vela.

Percorrendo poi la strada detta "delle coste", ad un’altitudine di 920 mt si giunge a Spert, il paese alle porte della imponente Foresta del Cansiglio, un bosco rigoglioso di abeti antichissimi e faggi svettanti che fu teatro di importanti vicende storiche : Plinio il Vecchio, storico romano, narra che qui i Romani combatterono contro la fiera popolazione dei Veneti per sottrarle un territorio che già allora doveva essere considerato di notevole importanza economica e strategica.

L’ottima altitudine rende l'Alpago il luogo ideale per una vacanza rilassante e naturalistica tra passeggiate nei boschi, giri in mountainbike, gite a cavallo e la pratica dello sci in inverno. Per i più esigenti, inoltre, è a disposizione il bellissimo campo da golf del Cansiglio o la possibilità di praticare sport acquatici come il windsurfing.

 

Cenni Storici del luogo


La Repubblica di Venezia, lungo tutto l'arco della sua esistenza fino al 1797, sfrutto le risorse della ricca foresta: la città lagunare sorge infatti su una selva di pali piantati nel fondale melmoso del mare che altro non sono se non i maestosi abeti del Cansiglio. Basti pensare che sotto ogni palazzo veneziano ci sono più di mille tronchi a sorreggerlo!
La Serenissima utilizzò poi il legname della foresta, chiamata proprio per questo "bosco da remi", per costruire nel suo arsenale le famose galee, le navi da merci che, viaggiando per tutto il Mediterraneo, sancirono la sua potenza economica.

Anche per la popolazione di Spert il Bosco del Cansiglio rappresentava la più importante, se non l'unica, fonte di sopravvivenza: le prime attestazioni di una presenza abitativa in questa zona, che risalgono al 1420, ci parlano di un' economia strettamente legata alle attività silvo-pastorali, tra le quali spicca soprattutto la raccolta della foglia secca per lo strame degli animali.

In quei tempi lontani la difficoltà di abitare queste zone inospitali costringevano la popolazione ad abitare in case isolate nel bosco o nei pressi del pascolo, poiché la neve, che cadeva abbondante da fine estate sino alla primavera inoltrata, rendeva difficili i collegamenti tra le famiglie e la formazione di nuclei più grandi.
Infatti le numerose ricerche condotte sulla genesi di questi piccoli villaggi di montagna, svolte per lo più sui ricordi dei racconti degli anziani che sui documenti ufficiali, ci raccontano di come all'origine il paese di Spert non costituisse un centro autonomo, bensì una frazione dell'abitato di Broz, allora più consistente numericamente.
Pian piano poi gli abitanti di queste case isolate assunsero progressivamente una loro identità e cominciarono così ad attribuire a questo paesino il nome che ancora oggi conserva, usando il cognome maggiormente diffuso nelle contrade.

Soltanto nel 1751 il nome di "Spert" venne effettivamente sostituendosi a quello di Broz per indicare questo villaggio. Fu così che gli otto capi famiglia, che erano i rappresentanti di questa piccola comunità composta da 41 adulti e 22 bambini, desiderosi di fabbricare una piccola chiesa, chiesero al vescovo di Belluno il permesso di edificare il loro luogo di culto.

Il "focolare"


La vita di questi piccoli paesi di montagna conosce da sempre due fondamentali punti di aggregazione: uno di questi è la chiesa, l'altro è il "focolare". Molto anni fa ogni casa ne aveva uno ed era qui che la famiglia condivideva la gioia del pasto comune, il ristoro dalle fatiche , il calore dal gelo del clima invernale e della vita sempre all'aperto.

Di questo ambiente suggestivo, intimo e familiare, a Spert sopravvive un ricordo davvero memorabile: è l' "Osteria al Fogher", così chiamata proprio per la presenza dell'antica pietra che si dice si trovi qui da già 300 anni, essendo questa una delle prime del paese.

Il focolare Alpago

L'attenzione con cui i proprietari della casa, da sempre la famiglia Cipriani, si sono presi cura del fogher ha fatto sì che ne fossero mantenute le caratteristiche esteriori, mentre la sua funzione nel tempo si è parzialmente modificata: infatti prima costituiva il centro della piccola comunità della famiglia, poi è divenuto il centro della comunità del villaggio, l'osteria, mantenendo però la stessa capacità di riunire, infondere quella gioia e convivialità tipicamente "montanare".